Premio ‘Pax Dantis’®

Il Premio “Pax Dantis ® per la Filosofia di Pace Universale è ispirato al tema cruciale della Pax Dantis così come essa ci viene rivelata dapprima nel Canto VIII del Purgatorio e poi nel trattato maturo della Monarchia.

Il Premio Pax Dantis® viene dunque ogni anno attribuito dal CLSD ad una figura che si sia distinta nel campo specifico del Pensiero Filosofico di Pace Universale anche solo con un aforisma funzionale alla causa.

Il Premio consiste in una Medaglia d’Oro con Diploma di Attribuzione. Condizione necessaria è l’Accettazione del riconoscimento.

ALBO D’ORO

I 2008 – Souad SBAI (attivista, presidente Associazione Donne Marocchine in Italia), per i numerosi interventi tesi ad affermare i diritti irrinunciabili della Donna nell’islam.

Premiazione Souad Sbai

II 2009 – Claudio BONVECCHIO (politologo, saggista, Università Insubre di Varese), per l’aforisma: «È giunto il tempo di decidere se stare dalla parte dei Mercanti o da quella degli Eroi».

bonvecchio

III 2010 – Magdi Cristiano ALLAM (giornalista, saggista, già vicedirettore del Corriere della Sera), per il concetto aureo dei «Valori non negoziabili della Cultura Occidentale».

MAGDI 2010

IV 2011 – Hafez HAIDAR (poeta e scrittore libanese, traduttore di Kahlil Gibran, Università di Pavia), per l’aforisma: «L’amore è il linguaggio di coloro che amano la vita e che parlano a cuore aperto senza timore né fatica», da cui si evince la perdita d’Europa dell’amore per sé stessa.

PAX DANTIS 2011 HAFEZ HAIDAR 2

V 2012 – Vittorio SGARBI (critico d’arte e opinionista), per l’affermazione della Bellezza quale motore irrinunciabile di Rinascenza e per il linguaggio volutamente provocatorio sempre portato in dispregio del politically correct.

SGARBI

VI 2013 – Federico SANGUINETI (filologo, Università di Salerno), per l’aforisma: «Un poeta sublime della tradizione patriarcale, Virgilio, cantava le armi e l’eroe. Dante l’opposto: la Pace e la Donna».

Sanguineti - Manuguerra

VII 2014 – † Giovanni REALE (Filosofo)  per la rivoluzionaria lettura delle figure di Aristotele e Platone poste al centro della scena ne ‘La Scuola di Atene’ di Raffaello Sanzio e per la dimostrazione dell’importanza della dottrina di Marsilio Ficino nell’intera sintesi sublime realizzata dall’Urbinate nella Stanza della Segnatura, contributi che hanno confermato l’idea dell’esistenza nella Divina Commedia di un gigantesco e salvifico impianto neoplatonico tutto posto al servizio della Pax Dantis.

 
 
VIII 2015 – † Mario ANDREOLI (pensionato Ferrovie dello Stato), per avere creato nel 1961 e da allora sempre incrementato, a proprie spese e con le proprie fatiche, con il solo aiuto del Club Alpino Italiano – Sezione di Sarzana, il PRESEPE LUMINOSO DI MANAROLA, simbolo di pace e di fratellanza universale, divenuto di fama internazionale grazie al veicolo mediatico delle 5 Terre.
 
 
 
 IX 2016 – †Emanuele SEVERINO (Filosofo), per avere restituito piena dignità alla Metafisica attraverso la sua straordinaria interpretazione di Parmenide
 
emanuele-severino
 
X 2017 – Quirino PRINCIPE (Filosofo della Musica), per avere restituito la filosofia di Richard Wagner a migliore lezione giustificandone il parallelo con il genio di Dante.
 
principe
 
XI 2018 – Marcello VENEZIANI (Gioranlista, Saggista, Filosofo), per il costante impegno in favore della Tradizione, dell’Identità, della Patria e della Libertà di Pensiero, in un mondo mediatico fortemente ostile e in contesto storico gravemente disonesto.
 
Marcello-Veneziani
 
 
 
XII 2019 – Diego FUSARO (Gioranlista, Saggista, Filosofo), per l’aforisma «Dissentire significa opporsi al consenso imperante per ridare vita alla possibilità di pensare ed essere altrimenti» (da “Pensare altrimenti”, 2017) dove la teorizzazione del Dissenso non è finalizzata all’imposizione di un credo diverso ma alla pura necessità etica di sfuggire all’omologazione del pensiero dominante.
 
DIEGO FUSARO
 
 

XIII 2020 – Amedeo MINGHI (Cantante), Per il contributo portato allo spirito di pace dalla canzone “Jerusalem“, ispirata da S. Giovanni Paolo II; per il brano “Come due soli in cielo“, che richiama, seppure inconsapevolmente, il modello della Pax Dantis così come ci viene effigiato nel Canto VIII del Purgatorio, e per il prezioso lavoro artistico profuso nell’avere messo in musica testi sacri come il Padre Nostro, le Beatitudini e il Cantico delle Creature di S. Francesco d’Assisi, tutti testi ben richiamati da Dante nel capolavoro della Divina Commedia.



XIV 2021Paolo DI STEFANO (Giornalista, Scrittore), Per avere avuto l’intuizione del Dantedì, giornata celebrativa dedicata alla figura del gigante fiorentino autore del Poema della Cristianità e per averne promosso con grande determinazione ed efficacia la sua istituzione. Il Dantedì è strumento fondamentale per salvaguardare l’opera di Dante, espressione massima dell’unica cultura autenticamente universale, dagli attacchi di tutti coloro che la vorrebbero addirittura esclusa dai progammi scolastici.

XV 2022 – Zubin MEHTA (direttore d’orchestra) «Per avere fortemente contribuito ad una maggiore affermazione della Musica Forte con le sue interpretazioni limpidissime e, più in particolare, per avere restituito la produzione di Richard Wagner, degno figlio del padre Dante, alla sua più autentica dimensione di condanna suprema di ogni forma di Corporativismo e di esaltazione del ruolo della Donna con le straordinarie rappresentazioni del Crepuscolo degli Dei e de La Walkiria»

XVI 2023 – Franca VIOLA (casalinga) «Per essersi fieramente opposta, dopo una violenza subita, al cosiddetto “matrimonio riparatore”, sostenuta in ciò dal padre Bernardo e dal giovane divenuto il marito di una vita, Giuseppe Ruisi, portando il legislatore all’abrogazione, il 5 agosto del 1981, dell’articolo 544 del codice penale ed aprendo la strada alla definizione del reato di stupro come un reato “contro la persona” e non solo “contro la morale” (1996). L’esempio di questa donna straordinaria ha dimostrato a tutti come, dall’alto della propria altezza morale e del proprio coraggio, si possano attuare autentiche rivoluzioni sociali positive pur non rivestendo alte cariche sociali»

XVII 2024 – Letizia LEVITI (giornalista, scrittrice) ALLA MEMORIA «Per il testamento spirituale lasciato in audio al mondo, in cui dapprima raccomanda la Verità a tutti i suoi colleghi (“Il lavoro del giornalista è Verità […]. Ci credono a quello che noi diciamo e noi dobbiamo essere onesti intellettualmente, sempre.”), e poi lancia una potentissima professione di Fede: “Ringrazio Dio per tutto quello che mi ha dato”. L’inno struggente di una eroina dei nostri giorni che ci spinge a rifuggire con la massima determinazione il Nulla che avanza».